Incontri galattici
Cacato in Storie il 21 Febbraio 2006 da RuZIl comandante Lauren osservava quasi distaccato il grande monitor centrale della plancia.
Il computer segnalava la velocità, qualche Parsec all’ora, la presenza della grande nebulosa a 160° rispetto alla rotta, una nana bianca e, lontano, un sistema binario di stelle.
Tutto l’equipaggio era al proprio posto, in silenzio, ognuno solo con se stesso. Solo Zolock mormorava…Quello scimmione peloso! Lauren l’avrebe ucciso volentieri, all’istante. Ma forse la morte non era granchè come vendetta: di certo sarebbe stato più bello sentirlo soffrire, grugnire e lamentarsi fino alla fine.
Se lo meritava, nulla di più, nulla di meno.
Lauren tornò con la mente indietro di qualche ora quando il Primo di Macchine l’aveva chiamato in sala monitoraggio.
“C’è una strana ondulazione nel rilevatore gravitazionale, Comandante” disse Malad, il Primo.
“Sicuro che non sia ancora il rumore di fondo della nebulosa?” chiese Lauren.
“Difficile – continuava il Primo – guardi come, mentre il rumore di fondo tende a diminuire, quei picchi hanno sempre la stessa altezza, circa. Gli ultimi sono addirittura più elevati di qualche KN.”
“Puoi triangolarne la fonte?”
“Forse, Comandante. Bisognerebbe però trovare un rapporto di proporzionalità fra la forza e la posizione in modo da potere usare una scala assoluta nel modello tridimensionale”
“A quello ci penso io. Misura ogni 6000 secondi, vero?”
“Esatto, 6000 secondi a prescindere dalla velocità.”
Il Comandante si sedette alla postazione di lavoro, scarabocchiando su un supporto per appunti.
“Sembra…in effetti tende ad aumentare…in maniera quadratica…”
“Quel..quello sporco scimmione tentacolato!”
Lauren aveva lasciato il Primo seduto in sala monitoraggio ed era salito nella sua stanza.
Quello sporco scimmione tentacolato…la voce del Primo gli martellava in testa.
Che bruciasse, Zolock, e tutti quelli della sua razza, schifosi sub-umani! Era colpa loro, tutta colpa loro. Loro si erano battuti per inserire le quote minime di occupazione delle razze perseguitate. Loro avevano portato la mozione al consiglio. Loro avevano fatto pressioni sulla votazione. E avevano pure fatto dimettere il Ministro della Difesa quando aveva espresso i suoi dubbi riguardo all’applicazione della legge ad incarichi vitali per le Navi della Repubblica.
Lauren avrebbe dovuto rifiutare la candidatura di quel mostro a timoniere della sua Nave, ma un’altro richiamo dell’Autorità sul Controllo del Razzismo gli sarebbe probabilmente costato una interdizione dalla flotta galattica. E le navi, la flotta, erano la sua vita: era un Comandante della Flotta Galattica della Repubblica, aveva giurato fedeltà alla bandiera, aveva giurato di dedicare la sua vita all’esplorazione e alla difesa.
Poi, ad un tratto, scoppiò a ridere…Aveva ragione lui, aveva maledettamente ragione lui. Purtroppo.
Scese in plancia e osservò gli strumenti. Attivò il microfono e spiegò tutto all’equipaggio.
Si sedette e si mise ad osservare quel puntino bianco che, pian piano, si ingrandiva. Era una nana bianca, una stella colassata la cui densità e gravità erano 10’000 volte maggiori di quelle del Sole.
Loro, stupidamente, ci si stavano tuffando dentro. Il poco carburante rimansto dal lungo viaggio non avrebbe fatto altro che rallentare di poche ore la fine.
Lauren chiuse gli occhi.
Li chiuse per sempre.