Sulla riva del lago

Quando la luna sorgeva all’orizzonte e rischiarava con il suo tiepido candore le rive del grande lago, il vecchio Ortik sedeva su una panca che il tempo e la sua mole avevano, lentamente, deformato.
La panca sembrava, in realtà, molto più viva di quanto lo fosse il pescatore con le sue spaccature profonde e con il suo colore sfuggente.
Il vecchio sedeva, fumava la pipa e osservava. Gli era sempre piaciuto quel panorama, quelle onde infinite, tutte uguali e diverse allo stesso tempo, con la luna, grande e pallida, che sfocava con ombre oblique tutto ciò che si ergeva per più di qualche centimetro da terra.
A pensarci bene non conosceva veramente quel luogo. Ogni sera, se il tempo lo permetteva, rimaneva per ore ad osservare e a fumare ma mai aveva colto l’essenza intrinseca di quel luogo.
E mai, probabilmente, l’avrebbe colta.
Era come stare al buio in una stanza immensa, con solo una candela: gli oggetti vicini potevano essere nitidi, ma poco più in là il grigio e il nero dell’ombra tetra nascondevano la realtà. Ma, non per questo, essa non esisteva.
Avrebbe dovuto fare il filosofo, non il pescatore, si disse.
Ma il pescatore è in fondo un filosofo che, invece che studiare in stanze chiuse su libri polverosi, assapora la vera essenza della vita, il vento, il mare, le onde e il sole.
Ortik aveva vissuto tutta la sua vita sulle sponde del lago e, se lo ripetè ancora una volta, non lo conosceva nemmeno troppo bene. Lo considerava la sua stanza da studio, il suo mondo pieno di sorprese e ovvietà.
Poi, come scosso da un fremito delle foglie al suolo, si lasciò scivolare giù dalla panca. Si accese la pipa e guardò il cielo.
“Che belle che sono le stelle – pensò con un sorriso – sembra proprio che stiano lì, appese con un filo invisibile con l’unico scopo di osservare gli uomini”.
“Mi piacerebbe salire in montagna, un giorno. Mi piacerebbe avvicinarmi alle stelle, vorrei vederle vicine, quasi da afferrare. Vorrei stare lassù e avere solo quell’immagine e quell’emozione nella mente…”
Ortik lentamente si addormentò, continuando a fantasticare sulle sue montagne.

Ci sono 3 Cazzate

  1. yuri Dice:

    Oh serafo.. Oggi 10/09/2006 Michael Schumacher ha annunciato l’addio al mondo della f1… un grande pilota ha segnato la storia delle corse automobilistiche…nessuno..e dico NESSUNO potrà eguagliare il lavoro svolto da lui….nessuno….ciao campione,grazie,grazie di avermi fatto ridere e piangere,stare sveglio la notte per veder sfilare la tua monoposto rossa.. con il numero 3, diventato un maestoso 1 grazie a te michael..il ricordo è limpido…stringere un cuscino tra le braccia…aspettando che passassero quelle ultime interminabili curve prima dela bandiera a scacchi…gridare di gioia,correre su una pista ancora calda delle tue gomme,inginocchiarmi nel bel mezzo della variante ascari e baciare quell’asfalto gommato.. e avere il fiato spezzato dalla fatica,ma la voglia che dà forza,di vederti stringere quella coppa tanto sofferta e meritata,…vedere alzarla al cielo sentirti amico,sentirti vero,puro,col cuore grande,forse piu del tuo talento…scoprire che sei un’uomo come tanti altri ma allo stesso tempo unico…io penso che oggi,la pagina di storia che hai scritto,si vada a collocare nel grande libro del mio cuore…grazie miky sei stato una parte importante della mia vita,mi hai accompagnato dalle scuole medie fino ad oggi…un sogno lungo otto anni,un sogno che si hai coronato sette volte..…mi fermo qui,come te, per tutto questo GRAZIE! yu

  2. GreG Dice:

    serafino la pianti di scrivere cazzate! cedimi il dominio piuttosto

  3. RuZ Dice:

    ecco, è tuo.
    Anzi, sarebbe stato tuo se oggi mi avessi aspettato, idiota!