Dramma in diretta

Inquietanti nuove sul piano cinematografico: l’inizio della fine?

Matrix

L’ultima notizia che è giunta in redazione ci coglie di sorpresa e, con noi, tutti i mercati finanziari: serpeggia la voce che nella storica casa cinematografica “Santaz Pictures” inizino a comparire segni di crisi. L’attesissimo film “Un dì di festa” era stato promesso al grande pubblico per il Natale 2005, come graditissimo regalo, ma pare che i produttori ne abbiano posticipato l’uscita a data da destinarsi, come se malumori interni minassero il progetto. Alcuni osano persino insinuare che l’unica copia del film, già girato e presubilmente già alle prime fasi di post-produzione, sia stata distrutta dal regista, offeso dalla pochezza della trama. Che il vecchio e collaudato metodo della “Santaz Pictures” sia fallito? Nessun commento ufficiale, chiaramente, dal regista e dagli attori; la voce, però, è nell’aria e, nonostante le assicuraioni dei dirigenti, molti credono che il progetto sperimentale di cinema che ha rivoluzionato il modo di girare negli ultimi anni stia volgendosi verso un pericoloso periodo di astio che mai lo ha caratterizzato, nemmeno nel lungo periodo di silenzio anteriore all’annuncio dell’uscita del nuovo film. Sarà finito il tempo delle battute geniune e dei dialoghi sul fil di lama? Possibile che l’allegra storia felice di un successo coltivato per passione e non per denaro svanisca in rivoli di burocrazia della classe dirigente? Perchè se un malcontento c’è, la colpa deve essere di qualcuno: troppo facile, forse, dare la colpa al soggetto, ai protagonisti, al regista o alla telecamera. La colpa è del sistema, quel sistema corrotto e contorto che la “Santaz Pictures” si proponeva di combattere con le innoque armi dell’ironia e della pellicola. Quel sistema che ha inghittitto in se stesso chi lo voleva sconfiggere e che ha, inesorabilmente, avuto la meglio.
Buona fortuna ragazzi.

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